Slowly getting better - L06042020
Non pensavo potessimo arrivare a questo punto, ma oggi nonostante le forti pulsioni e la curiosità di vedere se ci fosse qualcosa di nuovo (probabilmente è così), ho resistito. 0 controlli, dopo solo 3 giorni.
Mi complimento con me stessa, sono davvero fiera di ciò che sto riuscendo a fare.
Non è mai stata semplice, non ho mai pensato che lo fosse, anche se l'ho sperato.
Ci sto riuscendo.
Ho il cuore pesante, ma non quanto avrei creduto. So di aver perso qualcosa, ma non lo sento. E' come essere coscienti di aver perso una zavorra.
Mi sono tornate piuttosto in mente tante conversazioni, frasi, confessioni, e tanti momenti intimi vissuti in questi due anni con quelle due persone che, per qualche ragione, ho ritenuto importanti.
Le due persone cui avevo affidato una parte di me.
Incosciente e sconsiderata, direi ora.
Coraggiosa, e curiosa, pensavo prima.
Non sono riuscita a mantenere buoni rapporti. Se non con la sua famiglia.
E'...strano. Triste. Come due persone, dopo aver condiviso persino il sonno, oltre a sguardi, saliva e altri vari liquidi corporei, possano comportarsi come se nulla fosse.
Quasi 4 mesi insieme, nessuna foto come prova, e non importa: si va avanti e si dimentica come se nulla fosse stato.
Questa è forse la consapevolezza che più mi ferisce: nemmeno l'intenzione di mantenere un ricordo.
Bello o brutto che sia, bene o male che sia finita, penso che ogni esperienza abbia diritto di essere ricordata.
Eppure per tanti così non è. Per tanti una vale l'altra. Basta consolarsi e vivere momenti di gioia con la prima persona che capita, purchè sia gioia e tranquillità. I problemi? Quando ne emergono, si scappa verso nuove isole felici.
Cerco di scrivere, principalmente verso sera, quando la giornata sta per finire, per liberarmi dei miei pensieri prima di andare a dormire. Ho l'impresssione, forse illusione, che questo mi aiuti a dormire più serena, più leggera. Libera da me stessa.
Ci sono tante cose che, nonostante il tempo passato, continuano a farmi male.
Io sono l'unica a poter fare qualcosa al riguardo, ad ogni modo.
Quindi imparo a farci pace, imparo a rassegnarmi, a comprendere che il passato è passato e non deve poter tornare indietro ogni volta per ricordarmi che avrei potuto fare diversamente. Magari sarebbe andata bene.
E' così, lo so benissio che è così.
Avevo un ragazzo accanto che, oltre le diversità e le incomprensioni, mi amava davvero e mi dimostrava il suo sentimento nell'unico modo possibile: il suo. Genuinamente, in maniera pura e spassionata. Non l'ho capito fino a quando le sue attenzioni ed i suoi sentimenti non mi sono mancati.
Che schifo questa cosa che non capisci il valore di qualcosa finchè non la perdi. Fa schifo perchè è vero.
Gli ho preferito lui, e lui non valeva un'unghia dell'altro. Non valeva semplicemente niente.
Però ho perso, a lui è andata meglio, e questo mi allegerisce un poco il peso sul cuore.
Io ero una zavorra, ed essendomi tolta di torno, per quanto male possa avergli fatto, è stato in grado di maturare e fare scelte che con me non avrebbe fatto.
Avrei voluto avere la stessa fortuna.
Più vado avanti più mi perdo.
Ma ci lavoro, e ce la faccio. Io ce la faccio sempre.
Mi complimento con me stessa, sono davvero fiera di ciò che sto riuscendo a fare.
Non è mai stata semplice, non ho mai pensato che lo fosse, anche se l'ho sperato.
Ci sto riuscendo.
Ho il cuore pesante, ma non quanto avrei creduto. So di aver perso qualcosa, ma non lo sento. E' come essere coscienti di aver perso una zavorra.
Mi sono tornate piuttosto in mente tante conversazioni, frasi, confessioni, e tanti momenti intimi vissuti in questi due anni con quelle due persone che, per qualche ragione, ho ritenuto importanti.
Le due persone cui avevo affidato una parte di me.
Incosciente e sconsiderata, direi ora.
Coraggiosa, e curiosa, pensavo prima.
Non sono riuscita a mantenere buoni rapporti. Se non con la sua famiglia.
E'...strano. Triste. Come due persone, dopo aver condiviso persino il sonno, oltre a sguardi, saliva e altri vari liquidi corporei, possano comportarsi come se nulla fosse.
Quasi 4 mesi insieme, nessuna foto come prova, e non importa: si va avanti e si dimentica come se nulla fosse stato.
Questa è forse la consapevolezza che più mi ferisce: nemmeno l'intenzione di mantenere un ricordo.
Bello o brutto che sia, bene o male che sia finita, penso che ogni esperienza abbia diritto di essere ricordata.
Eppure per tanti così non è. Per tanti una vale l'altra. Basta consolarsi e vivere momenti di gioia con la prima persona che capita, purchè sia gioia e tranquillità. I problemi? Quando ne emergono, si scappa verso nuove isole felici.
Cerco di scrivere, principalmente verso sera, quando la giornata sta per finire, per liberarmi dei miei pensieri prima di andare a dormire. Ho l'impresssione, forse illusione, che questo mi aiuti a dormire più serena, più leggera. Libera da me stessa.
Ci sono tante cose che, nonostante il tempo passato, continuano a farmi male.
Io sono l'unica a poter fare qualcosa al riguardo, ad ogni modo.
Quindi imparo a farci pace, imparo a rassegnarmi, a comprendere che il passato è passato e non deve poter tornare indietro ogni volta per ricordarmi che avrei potuto fare diversamente. Magari sarebbe andata bene.
E' così, lo so benissio che è così.
Avevo un ragazzo accanto che, oltre le diversità e le incomprensioni, mi amava davvero e mi dimostrava il suo sentimento nell'unico modo possibile: il suo. Genuinamente, in maniera pura e spassionata. Non l'ho capito fino a quando le sue attenzioni ed i suoi sentimenti non mi sono mancati.
Che schifo questa cosa che non capisci il valore di qualcosa finchè non la perdi. Fa schifo perchè è vero.
Gli ho preferito lui, e lui non valeva un'unghia dell'altro. Non valeva semplicemente niente.
Però ho perso, a lui è andata meglio, e questo mi allegerisce un poco il peso sul cuore.
Io ero una zavorra, ed essendomi tolta di torno, per quanto male possa avergli fatto, è stato in grado di maturare e fare scelte che con me non avrebbe fatto.
Avrei voluto avere la stessa fortuna.
Più vado avanti più mi perdo.
Ma ci lavoro, e ce la faccio. Io ce la faccio sempre.
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